La ritornata di Londra, Venezia, Geremia, 1756

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera nell’appartamento di madama.
 
 GIACINTA ed il CONTE
 
 Conte
 Quella giovine bella?
 Giacinta
                                         Obbligatissima
 del titol che mi dà non meritato.
 Conte
 La padrona sta bene?
 Giacinta
                                          Ha riposato.
 Conte
 Ancor nelle sue stanze
560non venni a esercitare i miei doveri,
 perché il loco ho ceduto ai forestieri.
 Giacinta
 Ella è il padron di casa,
 può venir quando vuole.
 Conte
                                               Io son contento
 di trattarla e servirla in casa mia;
565ma un po’ di gelosia
 mi rende, per cagion di mia sorella,
 quel giovin che Carpofero si appella.
 Giacinta
 Anch’io, per dir il vero,
 non lo posso vedere;
570se potessi parlar... Ma vuo’ tacere.
 Conte
 È fratel di madama?
 Giacinta
                                         Non so niente...
 Basta... Io sono una giovine prudente.
 Conte
 Voi mi ponete in capo
 de’ sospetti non pochi.
 Giacinta
                                            Oh per l’appunto!
575Che sospettar volete?
 Conte
 Che non sia suo fratello.
 Giacinta
                                              E che vorreste!
 Che il nome di fratello
 nascondesse l’amante? Io non saprei...
 Ma quand’anche il sapessi, oh nol direi.
 Conte
580Ditemi in confidenza,
 qui non ci sente alcuno.
 Ditelo a me, non lo saprà nessuno.
 Giacinta
 No no, di queste cose
 a me parlar non tocca
585e quel ch’io so non mi trarran di bocca.
 Conte
 Eccovi un picciol segno
 di mia cordialità,
 se mi dite di lui la verità. (Le offre una moneta)
 Giacinta
 Siete così obbligante
590che ricusar non so... (La prende)
 Qualche cosa dirò... Ma non vorrei...
 che lo sapesser i padroni miei.
 
    Son segreta, sono amante
 della bella fedeltà
595ma voi siete sì obbligante
 che tacer non si potrà.
 
    Suo fratello non è quello...
 Ma, silenzio, in carità.
 È un amico, c’è un intrico...
600Già sapete come va.
 Lo confido solo a voi,
 nessun altro lo saprà. (Rientra in casa)
 
 SCENA II
 
 Il CONTE solo
 
 Conte
 Spiaccionmi in casa mia cotali scene;
 ma tollerar conviene,
605finger di non saperlo e darsi pace,
 perché il volto di lei non mi dispiace.
 S’è amante e non fratello,
 men periglio sarà per mia germana;
 e poi saprò ben io
610correggerla, ammonirla e minacciarla...
 Ma come un tal rigore
 usar seco potrei,
 se pazzo per amor son più di lei?
 
    Nel mio sen da quel momento
615ch’io mirai la bella in viso
 una fiamma al cor mi sento
 ch’è cagion del mio penar.
 
    E in altrui mal si condanna
 quella forza che tiranna
620ci costringe a delirar. (Entra in casa)
 
 SCENA III
 
 Camera di madama Petronilla con vari tavolini occupati dalle argenterie, orologi, astucci e cose simili da lei portate.
 
 MADAMA PETRONILLA e GIACINTA
 
 Madama
 Hai le cose ordinate? All’altrui vista
 sono esposte con grazia
 tutte le cose mie?
 Gioie, astucci, orologi, argenterie.
 Giacinta
625Sì signora, osservate;
 sono poste in maniera
 che par la stanza una bottega in fiera.
 Madama
 Quando una virtuosa
 ritorna d’Inghilterra,
630per mostrar quanto piacque e quanto vale
 porta, per ordinario, un arsenale.
 E suol mostrare i frutti
 del saper, del poter, della beltà,
 per destare l’invidia in chi non ha.
 Giacinta
635È ver, ma quei che vengono
 di regalar s’astengono,
 tante gemme veggendo, argenti ed ori.
 Madama
 Anzi i regali, allor, vengon maggiori.
 Carpofero dov’è?
 Giacinta
                                  Sarà l’amico...
640Basta, non voglio dir.
 Madama
                                         Parla, dov’è?
 Giacinta
 Sì, l’ho veduto io stessa
 far il bello.
 Madama
                       Con chi?
 Giacinta
                                          Colla contessa.
 Madama
 Ah briccon, disgraziato!
 Giacinta
                                              Ma, signora,
 s’ei fa quel che voi fate
645condannarlo non so.
 Madama
 Io vuo’ far quel che voglio.
 Giacinta
                                                  Ed egli no?
 Madama
 No certo, ei non si deve
 pigliar tal libertà.
 Cercalo e digli che ritorni qua.
 Giacinta
650Eccolo ch’ei si appressa.
 Madama
 Temerario! Con seco è la contessa.
 Non so come frenar la gelosia.
 Giacinta
 (Eh si sbrogli da sé, ch’io vado via). (Parte)
 
 SCENA IV
 
 MADAMA PETRONILLA, poi CARPOFERO e la CONTESSA
 
 Madama
 Eppur nello sdegnarmi
655mi è forza andar bel bello,
 per non svelare ch’ei non sia fratello.
 Carpofero
 Sorella, ecco la dama
 della casa padrona che vuol farvi
 d’una visita degna ed onorarvi.
 Madama
660Serva sua. (Sostenuta)
 Contessa
                       La fortuna
 m’offre il contento d’aver qui alloggiata
 donna vaga e gentil.
 Madama
                                       Bene obbligata. (Sostenuta)
 Carpofero
 (Un po’ men di sussiego). (Piano a madama)
 Madama
                                                   (Asino). (Piano a Carpofero)
 Carpofero
                                                                     (Grazie). (Piano a madama)
 Contessa
 Come l’alloggio nostro
665riesce grato a madama?
 Madama
                                              Anzi.
 Contessa
                                                          Vorrei
 fossero queste stanze
 degne del merto suo più che non sono.
 Madama
 Da viaggio siam noi, l’albergo è buono.
 Carpofero
 (Gradite un poco più). (Piano a madama)
 Madama
                                             (Briccone). (Piano a Carpofero)
 Carpofero
                                                                    (A me?)
 Contessa
670(Che maniera incivil! Che orgoglio strano!
 Son costretta a soffrir per suo germano). (Da sé)
 Madama
 (Ci parleremo poi). (Piano a Carpofero)
 Contessa
                                        Mi spiacerebbe
 di vedervi da noi stare in disaggio.
 Compatite, madama...
 Madama
                                            Eh siam da viaggio.
675(So tutto). (Piano a Carpofero)
 Carpofero
                       (E di che mai?) (A madama)
 Madama
 (La contessa ti piace). (A Carpofero)
 Carpofero
                                            (Oibò. Scherzai). (A madama)
 Contessa
 Madama io non vorrei
 esser troppo importuna.
 Madama
                                               Anzi.
 Contessa
                                                           Quest’«anzi»
 vuol dir che vi annoiate?
680Partirò ma in tal guisa...
 Madama
                                               Anzi restate.
 Carpofero
 (La vogliam finir male). (Da sé)
 Contessa
                                                Un’insolenza
 sembrami in casa mia...
 Madama
                                               Con sua licenza. (In atto di partire)
 Contessa
 Mi lasciate così? Codesto è forse
 costume oltramontano?
 Madama
685Vi lascio in compagnia di mio germano.
 Contessa
 Per dir la verità,
 ei serba un altro stile,
 più discreto del vostro e più civile.
 Madama
 Godo ch’egli vi piaccia,
690andar io deggio e le mie parti ei faccia.
 
    Bel fratellino amabile,
 seco restate ancor. (A Carpofero)
 Padrona mia adorabile
 grazie di tanto onor. (Alla contessa)
695Guardi quell’occhio tenero
 che fa cascar il cor. (Alla contessa accennando Carpofero)
 Mira quell’aria nobile
 che fa destare amor. (A Carpofero accennando la contessa)
 
    Cari quei vezzi,
700cari quei sguardi,
 il cielo vi guardi
 da lancie e da dardi,
 lo dico di cor.
 
    Cari ma cari,
705carini d’amor. (A tutti e due)
 
 SCENA V
 
 CARPOFERO e la CONTESSA
 
 Carpofero
 È un demonio costei. (Da sé)
 Contessa
                                          Non la capisco;
 non so s’ella pretenda
 prendersi di me gioco; in caso tale,
 madama, affé, la passerebbe male.
 Carpofero
710No, non credete mica...
 Ella ha per voi rispetto
 e gode che per me proviate affetto.
 Contessa
 Ditele ch’ella cambi
 un sistema sì rozzo e poco inteso.
715Voi meritate assai,
 l’ardire, in grazia vostra, a lei perdono.
 Ma si rammenti alfin ch’io son chi sono.
 Carpofero
 Posso sperar io dunque
 d’essere ben veduto?
 Contessa
720Ah mai non foste in casa mia venuto!
 Carpofero
 Perché?
 Contessa
                  Perché, il confesso,
 amabile voi siete...
 Ma una germana avete
 di tai rozzi costumi
725che fa torto al seren di quei bei lumi.
 Carpofero
 Se a lei fratel non fossi,
 se avessi il nascer mio
 tratto con un po’ più di civiltà,
 mi vorreste voi ben?
 Contessa
                                         Forse... Chi sa?
 
730   Dolce cosa è amor nel seno
 ma ragion comanda al core.
 E frenar si dee l’amore
 quando offende l’onestà.
 
    Il mio sangue, il grado mio
735fan contrasto alla mia brama,
 bel piacere allor che s’ama
 senza macchia di viltà. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 CARPOFERO, poi il MARCHESE
 
 Carpofero
 Quasi quasi davvero...
 Quasi mi scoprirei
740e madama graziosa io pianterei.
 Ma... non so poi se farlo
 potrò sì facilmente.
 Cento volte l’ho detto
 di non amarla più.
745Ma poi, quando mi parla, io casco giù.
 Marchese
 Amico adoratissimo,
 venite alle mie braccia.
 Carpofero
 (Io gli darei uno sgrugnone in faccia).
 Marchese
 Ov’è madama?
 Carpofero
                               Non lo so.
 Marchese
                                                   Vedete
750s’ella mi fa l’onore...
 Carpofero
 Io non son di madama il servitore.
 Marchese
 Compatite; io stesso
 a riceverla andrò. (In atto di partire)
 Carpofero
 Eh! Non la troverete. (Lo trattiene)
 Marchese
                                          E perché no?
 Carpofero
755Perché è fuori di casa
 e non ritornerà per tutto il dì.
 Marchese
 Dov’è andata madama?
 
 SCENA VII
 
 MADAMA PETRONILLA e detti
 
 Madama
                                              Eccomi qui.
 Carpofero
 (Il diavol l’ha portata).
 Marchese
 Ho piacer che tornata
760siate madama. Mi dicea il fratello
 che per tutt’oggi non vi avrei veduta.
 Madama
 Sì; per voi son venuta.
 (Vuo’ accrescere a colui la gelosia). (Da sé)
 Carpofero
 (Ah non posso più star; voglio andar via). (Da sé in atto di partire)
 Madama
765Dove andate? (A Carpofero)
 Carpofero
                             Vuo’ andar per un affare.
 Marchese
 (Eh lasciatelo andare). (Piano a madama)
 Madama
 Vuo’ dirvi una parola. (A Carpofero)
 Marchese
 (Io vi vorrei parlar da solo a sola). (Piano a madama)
 Carpofero
 Che comanda da me? (A madama irronico)
 Madama
                                           Seder vorrei.
 Carpofero
770Non c’è nessun? (Guardando se vede i servi)
 Madama
                                  Mi favorisca lei. (A Carpofero con ironia)
 Carpofero
 Ho a farvi il servitore? Oh questa è bella.
 Marchese
 Lo può fare il fratello alla sorella.
 Madama
 Via, da bravo. (A Carpofero)
 Carpofero
                              Cospetto! (Va a prendere la sedia)
 Madama
 (Egli va, poveretto!)
 Carpofero
775Ecco la sedia è qui.
 Madama
 Quando che si vuol ben si fa così.
 Ma pel signor marchese
 una sedia non c’è?
 Carpofero
 Ma questo poi...
 Marchese
                                La prenderò da me. (Va a pigliar la sedia)
 Carpofero
780(Barbara!)
 Madama
                       (Vostro danno).
 Carpofero
 (Posso soffrir di peggio in questo dì!)
 Madama
 (Fin che sarai geloso andrà così).
 Marchese
 Ecco, se il permettete... (Vuol sedere)
 Madama
 Un poco più vicino. (S’accosta)
 Carpofero
785(Non lo posso soffrir). (Da sé)
 Madama
                                            (Smania il meschino). (Da sé)
 Marchese
 Madama, con licenza, (Guardando Carpofero)
 vorrei dirvi una cosa in confidenza.
 Madama
 Partite. (A Carpofero)
 Carpofero
                  Ah? Mi scacciate?
 Madama
 Non volevate andar?
 Carpofero
                                        Vado.
 Madama
                                                     Aspettate.
 Marchese
790(Eh lasciatelo andar). (Piano a madama)
 Madama
                                           Portate qui
 la tabacchiera mia.
 Carpofero
                                      Signora sì. (Va a prenderla dal tavolino)
 Marchese
 Vorrei darvi una prova
 dell’amor mio sincera. (A madama)
 Carpofero
 Ecco, signora mia, la tabacchiera.
 Madama
795Questo vi piacerà. (Dà tabacco al marchese)
 Marchese
                                     Certo è prezioso.
 Carpofero
 Favorisca. (Le chiede tabacco)
 Madama
                       (Va’ via pazzo geloso). (Piano a Carpofero)
 Carpofero
 (Vuo’ provarmi se posso
 fingere almeno di non esser tale,
 giacché con lei la gelosia non vale). (Da sé)
 Marchese
800(Ma quando se ne va?) (Piano a madama)
 Madama
                                              Che fate qui? (A Carpofero)
 Carpofero
 Vado, signora sì.
 Vi lascio in libertà
 con il signor marchese,
 siate sorella mia con lui cortese.
 Madama
805(Ora finge). (Da sé)
 Marchese
                          Obbligato
 dell’amor che per me voi dimostrate. (A Carpofero)
 Carpofero
 Via, le sedie accostate un poco ancora.
 (Ah sento che la rabbia mi divora). (Da sé)
 
    Con il signor marchese
810mostratevi cortese. (A madama)
 Colla sorella mia
 scherzate in compagnia, (Al marchese)
 ch’io pur ne goderò.
 (Ah non resisterò).
 
815   Che? Mi guardate? Accomodatevi,
 (oh maledetti!) Bravi; accostatevi.
 
    (Oh che rabbia! Oh che dispetto!)
 Niente niente, con diletto
 io vi vedo vezzeggiar.
 
820   (Resister non posso.
 Mi sento crepar).
 
 SCENA VIII
 
 MADAMA ed il MARCHESE
 
 Madama
 (Pena, freme, lo veggo, eppure io gioco
 che discreto lo rendo a poco a poco). (Da sé)
 Marchese
 Ora che soli siamo
825tutto, o bella, il mio cuor spiegarvi io bramo.
 Madama
 Dica il signor marchese
 quello che dir mi vuole
 ma con poche parole, all’uso mio.
 Marchese
 Il laconico stile amo ancor io.
 Madama
830Bene.
 Marchese
              V’adoro.
 Madama
                                Ho inteso.
 Marchese
 Un amante più fido unqua non fu...
 Madama
 Queste parole qui sono di più.
 Marchese
 Alle brevi; sospiro il vostro affetto.
 Madama
 Tutto a voi lo prometto.
 Marchese
835E se posso sperar da voi costanza...
 Madama
 Quando promisi amor, dissi abbastanza.
 Marchese
 È ver. Ma un’altra cosa
 vorrei...
 Madama
                  Franco chiedete,
 franca risponderò.
 Marchese
840Ditemi, sarò solo?
 Madama
                                    Signor no.
 Marchese
 Madama, addio. (S’alza)
 Madama
                                  Dove?
 Marchese
                                                 L’ora è avanzata. (Osserva l’orologio)
 Con vostra permissione.
 Madama
 È una repetizione?
 Marchese
 Sì, certo, d’Inghilterra.
845Stamane io la comprai.
 Madama
 Bella, bella davver, mi piace assai.
 Marchese
 Ve l’offrirei; ma a dirla...
 Madama
 Spiegatevi di volo.
 Marchese
 Presto mi spiegherò; voglio esser solo.
 Madama
850Non vedrete nessuno a venir qui.
 Marchese
 Ditemi; sarò solo?
 Madama
                                    Signorsì.
 Marchese
 Eccola dunque...
 Madama
                                 Grazie...
 Marchese
                                                   Adagio un poco.
 Esser certo vorrei della mia pace.
 Madama
 Il laconico stil so che vi piace.
 Marchese
855Amerete me sol?
 Madama
                                  Sì, ve l’ho detto.
 Marchese
 Lo promettete voi?
 Madama
                                      Ve lo prometto.
 Marchese
 Se dell’affetto mio
 questo picciolo segno ora aggradite...
 Madama
 Son parole di più queste che dite.
 Marchese
860Deh permettete almeno
 che possa con il mezzo
 di questo don, che vi offerisce il cuore,
 la graziosa spiegar forza d’amore.
 
    Quest’orologio con me s’accorda,
865mi dà la corda quel viso bello.
 Con un martello mi batte in seno.
 D’affetto pieno ribatte ognior.
 
    Del mio cordoglio vi mostra l’ore,
 mostra i minuti del mio dolore,
870se il tempo tarda sollecitatelo,
 voi caricatelo col vostro amor. (Le dà l’orologio e parte)
 
 SCENA IX
 
 MADAMA, poi CARPOFERO
 
 Madama
 Dica pur quel che vuole;
 ma senza allegoria,
 questa repetizione adesso è mia.
 Carpofero
875(Non mi posso staccare).
 Madama
                                                Oh bentornato.
 È ver che risanato
 siete dalla gelosa malattia?
 Carpofero
 Ho scacciata dal sen la gelosia.
 Madama
 Bravo. Lo so il rimedio
880che ritrovato avete,
 perché della contessa amante siete.
 Carpofero
 Non è ver, ve lo dissi e ve lo giuro.
 Madama
 Giuramenti non curo.
 Mi persuado e credo
885quando cogli occhi io vedo.
 Né creder mi farian col giuramento
 che questa mostra d’oro fosse argento.
 Carpofero
 Che è quello?
 Madama
                            Un orologio
 che mi ha dato il marchese.
 Carpofero
                                                     (Impertinente).
 Madama
890(Lo faccio per dispetto).
 
 SCENA X
 
 Il BARONE e detti
 
 Barone
 Madama, vi son servo.
 Carpofero
                                            (Oh maladetto!)
 Madama
 Al barone protesto il mio rispetto.
 Barone
 Con madama vorrei, con sua licenza,
 prendermi una leggiera confidenza.
 Carpofero
895(Che diavolo vorrà?) (Da sé)
 Madama
 Dite pure, signor. Ma brevità.
 Carpofero
 (Che si spicci una volta). (Da sé)
 Barone
 In segno della stima,
 in segno dell’amor che vi professo...
 Madama
900Via, la stima e l’amor vuol dir lo stesso.
 Barone
 Vorrei questo gioiello
 offrirvi in segno di sincero affetto.
 Carpofero
 (L’accetterà?) (Da sé)
 Madama
                              Le vostre grazie accetto.
 Carpofero
 (Brava!) (Da sé sdegnato)
 Barone
                    Ma una finezza
905esiggere vorrei, se aver si puole.
 Madama
 Vi potete spiegar con due parole.
 Carpofero
 (Sentiamo).
 Barone
                          Esser con voi
 madama io mi consolo.
 Ma vorrei...
 Madama
                         V’ho capito, esser voi solo.
 Carpofero
910(Ora mi manda via). (Da sé)
 Barone
                                          Che rispondete?
 Madama
 Sì, vi contenterò, solo sarete.
 Carpofero
 (Bravissima). (Da sé con isdegno)
 Barone
                              Il marchese
 temo che mi contrasti...
 Madama
 La parola vi do; tanto vi basti.
 Carpofero
915(Resistere chi può?) (Da sé agitato)
 Madama
                                         (Mi par furente). (Da sé osservando Carpofero)
 Fratellino, che avete? (A Carpofero)
 Carpofero
                                           Niente, niente.
 Madama
 (Siete geloso ancor?) (Piano a Carpofero)
 Carpofero
                                          (Geloso? Oibò). (Piano a madama)
 Madama
 Son per me quelle gioie? (Al barone)
 Barone
                                                 A voi le do.
 Ma...
 Madama
             So quello, signor, che mi conviene. (Al barone)
920(Se geloso non sei ti vorrò bene). (A Carpofero)
 
    Mi fa torto chi non crede (Dirigge il discorso con arte a Carpofero ancora)
 alla mia sincerità.
 Ch’io mancar possa di fede
 dubbio mai non vi sarà.
 
925   Questa man tenete in pegno
 d’una bella fedeltà. (Finge di dar la mano ad uno e la dà all’altro)
 
 SCENA XI
 
 CARPOFERO ed il BARONE
 
 Barone
 È un bellissimo cuore
 quel di vostra sorella;
 ah la sincerità quant’è mai bella!
 Carpofero
930(Sì! Stai fresco anche tu). Con sua licenza.
 Barone
 No, non andate via.
 Carpofero
 (Crepo di gelosia, vedere un poco
 vuo’ quand’io non ci son quel che sa fare). (Da sé)
 Barone
 Amico, cosa avete
935che turbato parete?
 Carpofero
                                       Niente, niente.
 (Or mi è venuto in mente un’invenzione,
 per meglio rilevar la sua intenzione). (Da sé)
 Barone
 Ma questa, compatite,
 pare un po’ d’increanza.
 Carpofero
                                               E che volete?
 Barone
940Ditemi se l’avete
 con me, colla sorella o col marchese
 che qui poc’anzi fu.
 Carpofero
 L’ho con chi l’ho; non mi seccate più. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 Il BARONE solo
 
 Barone
 Che manieraccia è quella?
945Petronilla non par di lui sorella.
 Ella è gentil, graziosa,
 piena di compitezza e leggiadria.
 Essere mi ha promesso tutta mia.
 Ma mi posso fidare? È un po’ difficile,
950per dir la verità,
 in donna come lei la fedeltà.
 Prima di più inoltrarmi
 vuo’ meglio assicurarmi. In questa casa
 vuo’ venir sconosciuto, proverò
955quel che dal di lei cuor sperar si può.
 
    Delle donne so che il core
 è più instabile del mar.
 Come l’onda sale e scende
 della donna il cor s’arrende,
960con il vento suol cangiar.
 
    Dell’affetto che ha nel petto
 io mi voglio assicurar. (Parte)
 
 SCENA XIII
 
 Camera.
 
 Il MARCHESE travestito, poi GIACINTA
 
 Marchese
 Con questi baffi e col straniero arnese
 di capitano inglese,
965alterando la voce e la favella,
 non sarò conosciuto da madama
 e vedrò s’è fedel, vedrò se mi ama.
 Giacinta
 Che vuol vossignoria? (Marchese la saluta)
 Vuol la padrona mia?
 Marchese
                                          Sì vol madama.
 Giacinta
970Ma la persona sua come si chiama?
 Marchese
 Capitan Chirichì.
 Ie star venute qui
 per madama, veduta in Inghilterra.
 Genua star nave e qua venir per terra.
 Giacinta
975(Sarà ricco l’inglese). Favorisca...
 Non so se mi capisca...
 Gl’inglesi son persone generose.
 Avrà portato delle belle cose.
 Marchese
 Portar casse orologi,
980botte, scatole piene, argento e oro.
 Fatto viaggio nell’Indie, aver tesoro.
 Giacinta
 Dunque, se così è,
 vi sarà qualche cosa anche per me.
 Marchese
 Star cameriera di madama?
 Giacinta
                                                      Certo.
985E d’avervi introdotto io sola ho il merto.
 Marchese
 Bene, è giusto, aspettate.
 Voler donar... donar io robba molta. (Finge guardar nelle tasche)
 Ma non star; non aver; un’altra volta.
 Giacinta
 Un’altra volta, se tornar vorrà,
990si ricordi, signor, come si fa. (Parte)
 
 SCENA XIV
 
 Il MARCHESE, poi MADAMA
 
 Marchese
 Questa è una cameriera impertinente.
 Ma la burla non vuo’ mi costi niente.
 Madama
 Chi mi vuole?
 Marchese
                             Madama. (Inchinandosi)
 Madama
                                                 Riverisco. (Sostenuta)
 Marchese
 Venuto riverir. (Sostenuto)
 Madama
                                Sì, l’aggradisco.
 Marchese
995Sta bene?
 Madama
                      Bene.
 Marchese
                                   Star Milan?
 Madama
                                                           Milano.
 Marchese
 Io vol pregar.
 Madama
                            Di che?
 Marchese
                                             La man.
 Madama
                                                               La mano. (Gli dà da baciar la mano)
 Marchese
 Bella mano!
 Madama
                         Arrossisco.
 Marchese
 Aggradire amor mio?
 Madama
                                          Sì, l’aggradisco.
 Marchese
 (Madama con ciascun fa la cortese). (Da sé)
 Madama
1000(Quanto mi piace la maniera inglese!) (Da sé)
 
 SCENA XV
 
 Il BARONE travestito con caricatura da parigino e detti
 
 Barone
 Madam, votre valé. (Spiritoso)
 Madama
 Votre servan, monsieur. (Brillante)
 Barone
                                                Bien oblisé.
 Coman ve porté vu?
 Madama
 Je me porte troe bien, mon cher monsieur.
 Marchese
1005(Fa lo stesso con tutti). (Da sé)
 Barone
                                             (È qui un inglese). (Da sé)
 Madama
 (Piacemi assai lo spirto del francese). (Da sé)
 Barone
 Son venuto madama
 portato dall’amore.
 Madama
 Troppo gentile. (Inchinandosi)
 Barone
                                Vostro servitore. (Inchinandosi)
 Marchese
1010Madama.
 Madama
                     Son da voi.
 Marchese
                                            Bella. (Con gravità)
 Madama
                                                         Cortese. (Con gravità)
 Barone
 Madame allegramant. (Allegro)
 Madama
                                            Viva il francese. (Allegra)
 
 SCENA XVI
 
 GIACINTA e detti, poi CARPOFERO contrafatto in figura di musico
 
 Giacinta
 Signora, un virtuoso
 che vi vuol riverir. (A madama)
 Madama
                                      Non voglio musici;
 non ne ho voluto mai.
 Giacinta
1015Ha dei denari assai
 e credo ch’egli venga a queste porte
 per volervi accordar per una corte.
 Madama
 Venga dunque; sentiamo.
 Giacinta
                                                  Favorisca. (Verso la scena)
 Madama
 Puol esser che costui ci divertisca.
 Carpofero
1020Servo di lor signori.
 Addio, ragazza mia. (A madama)
 Madama
 Serva divota di vossignoria. (Scherzando)
 Carpofero
 (Sempre gente novella).
 Madama
 Signor, come s’appella?
 Carpofero
1025Mi chiamo Simoncello
 detto per sopranome il Campanello.
 Giacinta
 Con quel suo bel pancione
 si dovrebbe chiamare il Campanone.
 Carpofero
 Questa pancia badial non impedisce
1030la virtù che mi rende al mondo solo.
 Supero il canarino e ’l rusignuolo.
 Marchese
 Far piacer di cantare. (A Carpofero)
 Barone
                                           Si vu plé,
 monsieur Trippon, chanté. (A Carpofero)
 Madama
 Appagate, signor, la nostra brama.
 Carpofero
1035Sì, canterò per compiacer madama. (Portano la spinetta, eccetera)
 
    La rondinella al prato
 volando in libertà,
 colla compagna allato
 contenta se ne va.
 
1040   Ma quando la compagna
 le invola il cacciatore
 col suo cantar si lagna,
 chiedendogli pietà.
 
 Madama
 Bravo.
 Barone
                Viva.
 Marchese
                            Tenete. (Lo vuol regalare)
 Carpofero
1045Voi non mi conoscete.
 Non canto per denar ma per diletto,
 bastami di madama il dolce affetto.
 Giacinta
 La mia padrona non disgusta alcuno;
 donerà del suo core un po’ per uno.
 Madama
1050Sì, dice ben Giacinta;
 il capitano inglese,
 il cavalier francese
 e il virtuoso ancora, tutti tre
 ponno la grazia mia sperar da me.
 Marchese
1055(Ho capito che basta). (Da sé)
 Barone
                                            (Sono a segno). (Da sé)
 Carpofero
 (Questa franchezza sua mi move a sdegno). (Da sé)
 Madama
 
    È il mio cor di buona pasta,
 può servir per tutti tre...
 
 Giacinta
 
    Troveran se quel non basta
1060un bel cuore ancor da me.
 
 Marchese
 
    Ie non volle compania.
 
 Barone
 
 Vol madama tutta mia.
 
 Carpofero
 
 Per me tutto sia l’amor.
 
 a tre
 
    Tutto intero più sincero
1065di madama voglio il cor.
 
 Madama, Giacinta a due
 
    Tutto tutto chi desia
 sempre sia fedele ancor.
 
 Marchese, Barone a due
 
    Altro amante aver madama?
 
 Madama
 
 Signor no, ve lo prometto.
 
 Carpofero
 
1070Altro amore avrà nel petto.
 
 Madama
 
 Non signor, ve l’assicuro.
 
 Giacinta
 
 Ancor io per lei lo giuro.
 
 a cinque
 
 Viva ognor la fedeltà.
 
 Marchese
 
    Un marchese non avete?
 
 Barone
 
1075Un baron non conoscete?
 
 Carpofero
 
 Col fratel come si sta?
 
 Madama, Giacinta a due
 
 Non so niente in verità.
 
 Marchese
 
    Madama garbata
 vi siete spiegata
1080fedele con me. (Si scopre)
 
 Madama
 
    Vi avea conosciuto,
 credetelo a me.
 
 Barone
 
    Madama, ho capito, (Si scopre)
 mi avete chiarito,
1085mi basta così.
 
 Madama
 
    Vi avea ravvisato
 da prima così.
 
 Carpofero
 
    Ed io vi ho scoperto; (Si scopre)
 madama son certo
1090del vostro buon cor.
 
 Madama
 
    Seguii la finzione.
 
 Marchese, Barone, Carpofero a tre
 
 Mai più non vi credo,
 l’usanza già vedo.
 Conosco l’amor.
 
 Madama, Giacinta a due
 
1095   Codesto è un pretesto.
 Voi siete in error.
 Placatevi.
 
 a tre
 
                     No.
 
 Madama
 
    Se placarvi ricusate
 che mi prema non pensate,
1100che di voi non so che far.
 
 Giacinta
 
    L’è così, signori miei
 qui non mancan cicisbei.
 
 a due
 
 Chi non vuole, vada via,
 che nessun si suol pregar.
 
 tutti
 
1105   Oh che rabbia, oh che dispetto,
 ricordarmela prometto,
 sì mi voglio vendicar.
 
 Marchese
 
    Madama. L’inglese
 s’inchina di cor.
 
 Madama
 
1110   Signor capitano
 vi mando di cor.
 
 Barone
 
    Madame et il françé
 troes humble serviteur.
 
 Madama
 
    Monsieur non me n’importa,
1115li dico ben di cor.
 
 Carpofero
 
    Campanellino
 vi fa un inchino.
 
 Madama
 
    Col canarino
 si parlerà.
 
 Marchese, Barone, Carpofero a tre
 
1120   Andiamo fuor
 di questa porta.
 
 Madama, Giacinta a due
 
 Non ce n’importa,
 no in verità.
 
 a tre
 
    Belle graziose.
 
 a due
 
1125Cari sguaiati.
 
 a tre
 
 Povere sciocche!
 
 a due
 
 Poveri pazzi.
 
 tutti
 
 Chi troppo vuole,
 niente non ha.
 
1130   Troppo pretendere
 fa poi discendere.
 Con quei che fingono
 così si fa.
 
 Fine dell’atto secondo